L’entrata in vigore del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, segna un cambio di passo nel mondo professionale e sulla modalità di erogazione dei servizi professionali da parte dei Commercialisti ed Avvocati.
La gestione delle problematiche del debito sia extra.giudiziali sia giudiziali necessita delle competenze specifiche, differenti e, soprattutto, trasversali degli Avvocati e Commercialisti che occorre siano collegate per una efficace ed efficiente gestione delle procedure.
L’interdisciplinarità di queste due professionalità permette da un lato di accompagnare, in un primo, momento, il soggetto indebitato/sovraindebitato nello studio delle procedure previste dal nuovo Codice della Crisi (fino al deposito del ricorso) e dall’altro lato la difesa tecnica (dal ricorso alla chiusura del procedimento).
La prima fase preliminare è basilare per molteplici motivi:
- Valutare insieme al cliente la sua situazione debitoria;
- Valutare i presupposti normativi per l’accesso alle procedure, condividendoli con il cliente per renderlo consapevole della situazione e delle possibili soluzioni e, infine, indirizzando il cliente verso quelle procedure che sono attivabili solo su base volontaria del debitore;
- Svolgere una funzione conoscitiva ed informativa;
- Consentire di evitare la presentazione di richieste prive di presupposti normativi.
I soggetti sovraindebitati (Ex legge 3/2012 ora confluito nel nuovo Codice della Crisi) possono proporre un piano coadiuvati dall’organismo di composizione della crisi senza far ricorso ad una difesa tecnica.
Tuttavia, al riguardo, occorre fare una riflessione in quanto, pur nel silenzio della legge, è auspicabile l’assistenza tecnica per l’ammissione alla procedura del sovraindebitamento, così come ribadito da quasi tutte le pronunce dei Tribunali. Tale riflessione poggia su una serie di considerazioni:
- La proposta è in sostanza una domanda giudiziale;
- La procedura si svolge davanti ad un tribunale;
- Vi sono fasi della procedura che possono comportare aspetti di contenzioso a causa di interessi contrapposti.
Questo solo per citare le considerazioni principali; pertanto, la presentazione del ricorso in proprio può costituire un difetto di rappresentanza senza l’assistenza tecnica di un difensore.
In considerazione di quanto sopra, una struttura formata da Avvocati per l’assistenza tecnica giudiziale e da Commercialisti per le valutazioni prodromiche di carattere economico, finanziario e fiscali consentono di formulare una proposta in maniera corretta e non rappresenta, in ultima analisi, un aggravio di costi.
Merita, infine, rammentare che il nuovo Codice della Crisi si rivolge anche ai soggetti economici “sani” attenzionando gli adeguati assetti organizzativi al fine di prevenire tempestivamente una crisi di impresa.
In questa sede, si rileva il ruolo centrale di Commercialisti ed Avvocati. Essi sono essenziali in un panel di professionisti a supporto di adeguati assetti organizzativi e, ancor di più, come consulenti dell’imprenditore nella procedura della composizione negoziata della crisi dove è elemento basico una consulenza integrata nei vari settori di competenza.
La stretta interdisciplinarietà tra Avvocati e Commercialisti diviene, quindi, un elemento fondamentale per la proficua gestione delle procedure di soluzione della crisi, per la consulenza giurista-aziendale sulla continuità aziendale e, in ultimo, fornisce un importante contributo sociale non da poco.